Un trekking di sei giorni per un totale di quasi cento chilometri, per riscoprire le montagne tra l’Adige e il Gruppo di Brenta.
Il Sentiero di San Vigilio o San Vili è un percorso storico-naturalistico situato in Provincia di Trento. È stato ideato e curato dalla Commissione tutela ambiente montano della Sat (Società degli Alpinisti Tridentini) con la collaborazione della Commissione sentieri della Sat stessa. Il percorso totale ricalca in gran parte il percorso seguito da Vigilio nel 400 dopo Cristo durante le sue predicazioni in Giudicarie e in Val Rendena.Da Trento a Madonna di Campiglio è suddiviso in 6 tratti, ciascuno già di per sé costituisce un'escursione completa.Si tratta di un sentiero unico in Trentino, che, partendo dal sobborgo di Vela (Trento) portava a Madonna di Campiglio attraverso la via romana. Su quelle tracce un giovane intellettuale arrivato a Trento per annunciare il Vangelo camminava alla volta delle lontane terre della Judicaria. Quel giovane, Vigilio (da cui il nome San Vili), sarà eletto Vescovo di Trento nel 385. Un percorso attraverso il quale si vuole recuperare il tema dell’andare a piedi, con ritmo naturale e costante nella convinzione che questo modo di procedere riconduca ad un tempo e un ritmo più personale e intimo. Il procedere lento nel paesaggio permette osservazioni e percezioni diverse di luoghi magari già visti e attraversati altre volte di fretta. La compagnia delle Guide alpine e degli Accompagnatori Pinzolo Val Rendena aiuterà a cogliere la presenza del sacro nei diversi punti che verranno attraversati e le trasformazioni nel tempo, oltre a tutti gli aspetti storico-naturalistici presenti. Il percorso intercetta antiche vie di comunicazione profondamente diverse dalle attuali, realizzate di norma in alto, in posizione di osservazione del fondovalle: luoghi che ancora conservano l’eco di vicende lontane.Sentiero di passaggio per uomini e merci, soldati e pellegrini, collegamento tra la piana dell’Adige, la zona del Sarca e le valli Giudicarie. Escursione che diventa proposta di vita, oltre che di alpinismo: sovrapporre la dimensione dell’uomo d’oggi a questo antichissimo passaggio attraverso grandi montagne, unificando e interpretando il percorso alla luce di una nuova sensibilità ambientale e di una più attenta ricerca di equilibrio vitale. Camminare a piedi significa, infatti, non solo liberarsi dai condizionamenti della fretta, ma soprattutto ripercorrere il piacere dell’intelligenza e della curiosità. Significa ritornare protagonisti delle cose che si incontrano e si osservano. Il percorso non si esaurisce né in un pellegrinaggio, né in un trekking e neppure in un sentimentale “modo ecologico” di andar per monti. Da un luogo all’altro è la strada che conta, è la strada che va, che consente di stare insieme: agli amici che con noi la percorrono, agli altri uomini che sulla strada si affacciano e che proprio la strada a noi unisce. San Vili recupera a un nuovo modo di camminare spezzoni frammentati di sentieri, di tracce forestali, cesure di campagna fiancheggiate da vecchi muretti, ingressi nei paesi, slarghi vicini ad una fontana. Tutti momenti non solo di un paesaggio ma delle vite e del lavoro che l’hanno animato e costituito. (Estratto dal Supplemento al Bollettino della SAT, settembre 1988)
1. Vela - Laghi Lamar - Covelo
2. Covelo - Moline (S. Lorenzo in Banale)
3. Moline (S. Lorenzo in Banale) - Iron
4. Iron - Passo Daone (Prà de l'Asen)
5. Passo Daone - Pinzolo
6. Pinzolo - Madonna di Campiglio