Torri di arenaria nel deserto del Wadi Rum, canyon selvaggi nella riserva Dana, storia e cultura a Petra e Madaba.
Aprile in Giordania molto più caldo che in Italia, ma è il periodo perfetto per un viaggio di avventure nella natura talvolta desertica e di scoperta di una storia tanto antica quanto interessante e una cultura molto radicata. Ecco il report di un viaggio che abbiamo fatto, tanti spunti per un viaggio con Mountain Friends.
Noleggiata la macchina ad Amman ci spostiamo a Madaba, una città con tanti richiami storici e culturali. Qui passa la strada dei re, una strada antica che attraversa la Giordania da nord a sud, molto vicino è il monte Nebo, dove si dice Mosè vide la terra promessa. Con una strada ripida in un territorio arido e desolato con montagne di terra dai colori caldi, scendiamo verso il mar Morto, il secondo lago più salato al mondo che si trova nel punto più basso della terra:
- 400 metri!
Tra l'altopiano della strada dei re a 750 metri e la depressione del mar Morto, l'acqua ha scavato negli anni nella tenera roccia di arenaria dei canyon meravigliosi lunghi molti chilometri, chiamati wadi, in alcuni corre acqua solo in inverno, altri fino in primavera o estate. Sono uno spettacolo della natura! Le forme della roccia levigata, i suoi colori, le anse che si son formate tra pareti altissime e la vegetazione che a volte è rigogliosa come nella riserva naturale di Dana.
I sapori a volte richiamano i Balcani, ma hanno il loro carattere. La basbousa, la torta di semolino miele e mandorle, i biscotti ripieni di datteri, tanta carne tenerissima, di pollo o agnello, cotta dai beduini in un forno sotto la sabbia, il pane arabo, l'hummus, i falafel, lo za'atar, una miscela di spezie sesamo e sale e il caffè col cardamomo.
Ci spostiamo nel deserto, torrido al sole e freddo di notte, nell'accampamento beduino. Con loro sfrecciamo con delle jeep improbabili a tutta velocità tra le pareti rosse marron come la sabbia sulla quale guida. Scaliamo sulle antiche tracce dei cacciatori beduini, lungo placche e cenge esposte e su ripide fessure e diedri perfetti, in parete tra le clessidre e gli strani appigli di arenaria.Questo popolo ci tiene alla propria identità, e nonostante smartphone e jeep anziché cammelli, lo si vede! Sono i veri arabi, al confine con l'Arabia Saudita, disponibili e ospitali.
Poi si va a Petra, è davvero sorprendente, una città antica con moltissime grotte nabatee in ogni parete, templi e strutture gigantesche ricavate nella roccia, un labirinto di sentieri arroccati con scalinate scavate tutti da scoprire!